27/09/2023

Cessione del quinto dello stipendio: obblighi del datore di lavoro

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La cessione del quinto è un’opzione di prestito che offre diversi vantaggi e condizioni favorevoli, soprattutto se si ha un contratto a tempo indeterminato. Tuttavia, questa soluzione finanziaria non riguarda solo il lavoratore ma coinvolge anche il datore di lavoro, che deve rispondere a importanti obblighi.

In questo articolo esploreremo nel dettaglio cos’è e cosa comporta la scelta di cessione del quinto da parte di un dipendente d’azienda.

Cosa significa Cessione del Quinto

La cessione del quinto è un tipo di prestito personale che prevede la cessione di un quinto dello stipendio netto ogni mese. L’ammontare del finanziamento è quindi strettamente legato allo stipendio del richiedente e le rate non possono superare il 20% della retribuzione mensile.

Questa tipologia di prestito è molto richiesta soprattutto dai lavoratori dipendenti e risulta molto sicura per chi ha un contratto a tempo indeterminato.

Ma la cessione del quinto cosa comporta per l’azienda? Quali sono gli obblighi del datore di lavoro? Scopriamolo insieme nei prossimi paragrafi.

Cessione del Quinto: obblighi del datore di lavoro

Cerchiamo ora di fare chiarezza sulla correlazione esistente tra cessione del quinto e datore di lavoro.

Quando un dipendente decide di richiedere un prestito con la formula della cessione del quinto e sottoscrive il contratto con la finanziaria, dovrà comunicarlo alla propria azienda.

La notifica è necessaria in quanto il prestito prevede la cessione di una parte dello stipendio, che sarà versata direttamente dall’azienda del richiedente.

Nonostante il datore di lavoro non possa partecipare alla stipula del contratto, il suo ruolo è quindi fondamentale per garantire al lavoratore il versamento puntuale delle rate mensili per saldare il debito.

 

Ma se si richiede la cessione del quinto, il datore di lavoro si può rifiutare? La risposta è no, perché la cessione del quinto è un diritto del lavoratore. Il datore può rifiutarsi solo se la rata è uguale o maggiore al 50% dello stipendio mensile netto del dipendente.

Fondamentale è anche garantire la puntualità nel pagamento delle rate.

Anticipo TFR con Cessione del Quinto

Anche cessione del quinto e TFR sono correlati? Assolutamente sì! Il TFR gioca un ruolo fondamentale nella cessione del quinto, perché rappresenta una garanzia per il finanziamento. Più alto è il TFR maturato e più alta è la somma che si può richiedere in prestito, trattandosi di una sicurezza sia per il datore di lavoro che per la finanziaria.

Proprio per questo motivo però, se è in corso un finanziamento con la formula di cessione del quinto, non è possibile per il dipendente richiedere un anticipo del TFR. Tutto sarà svincolato solo una volta colmato interamente il debito.

Cessione del Quinto e cessazione del rapporto di lavoro

Cosa succede se il rapporto di lavoro cessa prima della liquidazione totale del prestito? Il termine del rapporto lavorativo va comunicato alla finanziaria, la quale calcolerà l’ammontare ancora da saldare.

La soluzione alla concomitanza tra prestito con cessione del quinto e cessazione del rapporto di lavoro risulta essere il TFR. È infatti in questo caso che si ricorre all’utilizzo del TFR maturato dal dipendente, che andrà a colmare il debito rimasto.

La cessione del quinto è un’opzione di prestito vantaggiosa per i lavoratori dipendenti ma, come abbiamo visto, richiede anche obblighi da parte del datore di lavoro. È necessario quindi che tutte le parti coinvolte siano consapevoli dei propri diritti e doveri e che agiscano correttamente.

Se stai pensando di scegliere la formula della cessione del quinto per richiedere un finanziamento, consulta i nostri agenti per avere a disposizione tutte le informazioni necessarie.

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