30/09/2024

Delegazione di pagamento: il doppio quinto

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Se hai richiesto un finanziamento con la formula della cessione del quinto ma hai bisogno di altra liquidità, la delegazione di pagamento può essere un’ottima soluzione. Nota anche come prestito con delega o doppio quinto, questa tipologia di prestito presenta caratteristiche molto simili alla cessione del quinto e va affiancata a quest’ultima.

Vediamo quindi insieme in cosa consiste, come funziona e chi può richiedere la delegazione di pagamento.

Che cos’è il prestito con delega o doppio quinto

Per spiegare meglio perché il prestito con delega sia chiamato anche “doppio quinto”, è necessario fare un piccolo passo indietro, ricapitolando le principali caratteristiche della cessione del quinto. Questa infatti è una tipologia di prestito in cui le rate vengono direttamente trattenute dallo stipendio o dalla pensione e non possono superare il 20% dell’importo netto mensile. Una forma di finanziamento particolarmente vantaggiosa anche perché gestita dal datore di lavoro o dall’ente pensionistico, e garantita dalla busta paga o dal cedolino della pensione.

La delegazione di pagamento invece consiste in una seconda cessione del quinto, perché permette di richiedere un secondo prestito pari a un quinto dello stipendio. Con il prestito con delega si arriva quindi a una trattenuta mensile del 40% dello stipendio e la durata massima è di 10 anni. Inoltre non è un prestito finalizzato, quindi non va specificato il motivo della richiesta.

Come funziona la doppia cessione del quinto

Come abbiamo visto, scegliendo il prestito con delega si possono avere due cessioni del quinto simultaneamente, cedendo il doppio quinto dello stipendio per risanare il prestito. Questa risulta essere un’ottima soluzione se si ha necessità di avere una maggiore quantità di denaro per grandi progetti, come l’acquisto di una casa. Tuttavia, la delegazione di pagamento è un tipo di finanziamento che non viene concesso facilmente perché è un prestito con una quota mensile molto alta. Infatti, secondo la legge i prelievi dallo stipendio non possono superare il 50%, e la delegazione di pagamento si attesta intorno al 40%, avvicinandosi al limite imposto.

In aggiunta, il datore di lavoro può rifiutarsi di gestire ed effettuare le trattenute per questo tipo di finanziamento. Mentre con la cessione del quinto ciò non è possibile, in quanto obbligato a soddisfare tale richiesta, per il doppio quinto il datore di lavoro si può rifiutare. La stessa cosa vale per l’istituto di credito: se rifiuta la richiesta, il prestito delega non può essere concesso. Quindi, oltre al richiedente, è molto importante la posizione degli altri due soggetti coinvolti affinché sia accettato il prestito, cioè il datore di lavoro e la finanziaria.

Chi può richiedere la delegazione di pagamento

La delegazione di pagamento, come abbiamo visto, non è facilmente accessibile e può essere richiesta solo da lavoratori che soddisfano determinati requisiti. I pensionati, come stabilito dall’INPS, sono esclusi da questo tipo di finanziamento perché troppo gravoso sulla pensione.

Possono richiederla quindi i dipendenti a tempo determinato e indeterminato, sia nel settore pubblico che privato. Altri soggetti esclusi sono invece i lavoratori autonomi, gli stagionali e le casalinghe. Quelli più agevolati sono i dipendenti statali, con condizioni economiche vantaggiose e tempi di erogazione più brevi.

Come per la cessione del quinto, anche per il prestito con delega è fondamentale il TFR (per quanto riguarda i dipendenti del settore privato), perché funge da garanzia e da fondo in caso di dimissioni. Con un TFR molto alto è più facile ottenere l’approvazione del prestito.

Un’altra similitudine è data dal fatto che anche un cattivo pagatore può richiedere il doppio quinto, ma in questo caso l’esito dipende dalla finanziaria.

La delegazione di pagamento ha alcune caratteristiche in comune con la cessione del quinto ma, come abbiamo visto, è più difficile da ottenere.

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